190 | Giulio M. Facchetti |
A quanto ci è dato di sapere il nome originario era "te Pito o te Henua", cioè "l'ombelico della Terra" o "il centro del mondo". Secondo i dati archeologici l'isola di Pasqua fu scoperta e colonizzata da popolazioni polinesiane attorno al 400 d.C. Le leggende locali pongono a capo della prima spedizione il re Hotu Matu'a, da cui assumeva di derivare l'antica famiglia reale (il clan dei principali discendenti di Hotu Matu'a si chiamava Miro). La lingua rapanui, d'altronde, è evidentemente imparentata con le lingue del ramo polinesiano della grande famiglia austronesiana. Il repertorio dei fonemi del rapanui, come quello di tutte le lingue polinesiane, è assai ridotto; esso si compone in tutto di cinque vocali: /a/, /e/, /i/, /o/, /u/ e di dieci consonanti: /p/, /t/, /k/, /v/, /r/, /m/, /n/, (scritto ng o g), /h/, (il "colpo di glottide", scritto con l'apice ' oppure omesso). Il rapanui è la lingua austronesiana moderna che conserva i tratti più vicini a quelli dell'antico proto-polinesiano orientale, da cui derivano, tra gli altri, il marchesano, il hawaiano, il tahitiano, il mangarevano, il paumotu, il maori, il rarotongano. Un confronto lessicale esemplificativo con il hawaiano e il maori (lingua dell'omonima popolazione indigena di Aotearoa, ossia la Nuova Zelanda) può dare un'idea della stretta parentela del rapanui3 (in ogni esempio la prima forma è in rapanui, la seconda in hawaiano, la terza in maori): 3 Si tenga presente che in hawaiano il numero delle consonanti, con la scomparsa di /t/ e , si è ridotto addirittura a otto: /p/, /k/, /w/, /l/, /m/, /n/, /h/, ; rispetto al rapanui sono intervenuti i seguenti passaggi: /t/ > /k/, /k/ > (con eccezioni), /r/ > /l/, > /n/; in hawaiano, inoltre, /w/ sta per rapanui /v/. |