ANTROPOLOGIA DELLA SCRITTURA | 211 |
Alcuni dei ricercatori seriamente impegnati nello studio del rongorongo, tra cui Steven Roger Fischer, ritengono che gli elementi di cui disponiamo inducano a credere che il fenomeno sia stato introdotto in un'epoca piuttosto recente, in seguito al contatto con gli occidentali. Fischer pensa che la copia dell'idea di scrittura da parte dei Rapanui si sia verificata nel 1770, anno in cui gli Spagnoli, guidati da Felipe Gonzalez de Haedo, redassero un atto formale di annessione dell'isola durante una cerimonia svoltasi di fronte ai maggiorenti locali, alcuni dei quali furono invitati a "sottoscrivere" il documento. Il documento recante la "firma" rapanui del 1770 si è fortunatamente conservato e i segni vergati dagli indigeni sono stati pubblicati.30 Nell'insieme essi non sono affatto confrontabili con i segni della scrittura rongorongo e sembrano un semplice tracciato pseudoepigrafico, risultato dell'emulazione dell'azione scrittoria degli Spagnoli. Questo documento sembrerebbe perciò confermare che nel 1770 la scrittura rongorongo non era ancora stata inventata. È vero d'altra parte che il segno sovrastante tutti gli altri assomiglia senza dubbi al segno rongorongo 200 (oppure al 300); tuttavia il valore probatorio di questa constatazione è praticamente nullo, dato che 200 (come il 300) rappresenta semplicemente la figura umana stante. Nel codice rongorongo tale segno potrà essere stato impiegato come logogramma o determinativo per "uomo" o "re", ma sul documento spagnolo sembra anch'esso semplicemente interpretabile come un disegno o pittogramma. 30 In D.F.A. de Aguera y Infazon, The Voyage of Captain Don Felipe Gonzalez to Easter Island in 1770-1771, "Hakluyt Society Publications", Serie II, n. 13, trad. da B.G. Corney nella sezione Journal of the Principal Occurrences During the Voyage (1770). |